sabato 29 aprile 2017

L' APE: FONTE D'ISPIRAZIONE





Volendo approfondire il tema del mio progetto ho fatto diverse ricerche per capire in che modo l'organizzazione e l'intelligenza di questo piccolo animale possa aiutarmi nella composizione progettuale. L' analisi non è stata breve, anzi, le curiosità su questi insetti non sono poche ma è affascinante come la selezione naturale le abbia portate ad affinare un istinto così efficiente.
Nonostante ciò solo negli ultimi 5 anni in Europa la diminuzione ha raggiunto il 50% e il 30% in Italia; la moria delle api è ormai una crisi mondiale di cui prendere coscienza.


Api Robot per l'impollinazione artificiale
Il mio progetto si propone come un insieme di connessioni tra natura e uomo attraverso le quali permettere il ripopolamento dell'apis mellifera e trasmettere all'uomo “l' istinto d'ape” .
L'ape è infatti il terzo animale zootecnico più importante al mondo, dopo il bovino, dopo il suino e prima del pollo. Si, perché se si mangia una mela, o una pera, o un’arancia, è grazie all'ape.

L'ape come si sa è un insetto sociale e il motivo per cui viene definito tale è la sua capacità di organizzarsi in sciami, società in cui ogni individuo adempie a compiti ben definiti che dipendono dalla chimica del loro cervello e che mutano durante la loro vita: le giovani di solito vanno a volare tra i fiori e procurare il cibo, avanzando con l'età e cambiando gli ormoni, l’ape capisce che deve diventare un ape soldato e difendere l’alveare, poi un’ape che si occupa della rimozione delle altre api morte dall’ alveare, e così via.
Un lavoro di cooperazione globale che permette la vita e il funzionamento del super-organismo che creano, elaborano e proteggono: una fucina di collaborazione.

L' ECONOMIA DELLE API
L' ottima organizzazione è evidente anche nella costruzione del favo. Il favo costituisce fondamentalmente l'arredamento e la dispensa nella casa delle api e non è un caso, ma una scelta logica, che l'istinto abbia portato le api all'utilizzo della forma esagonale. L'esagono infatti è la figura geometrica che suddivide il piano con il minimo perimetro per porzione di superficie e permette quindi la creazione di un reticolo di un dato volume con la minor quantità di materiali, grazie anche all' adiacenza di molte superfici. Anche le estremità chiuse delle celle contribuiscono all'efficenza geometrica, hanno una forma triedrica piramidale tale da permettere l' incastro di strati opposti, e il sostenimento della larva seguendone le forme anatomiche.
Inoltre, il fatto che le pareti del fondo siano inclinate rispetto all'asse della cella, definisce una struttura scatolare di maggiore resistenza.











All'economia di questo sistema perfetto contibuisce la diversità delle celle, differenti per grandezze, forme (più o meno regolari), inclinazione, numero e posizione in base alla funzione che dovranno ospitare, ad esempio le celle operaie per contenere la covata sono le più numerose, le celle di transizione tra celle operaie e fuchi sono quelle più irregolari, le celle dedicate esclusivamente a miele e polline sono più profonde e inclinate verso l'alto e le celle femminili sono le più piccole. Una volta costruita questa vera e propria città (all'interno vivono diverse decine di migliaia di individui, quanti appunto gli abitanti di una piccola città) i favi vengono utilizzati per anni, per cui e celle vengono pulite, levigate e riparate per essere riutilizzate.
Sanno che alla base del risparmio c'è la manutenzione!?!
Oltretutto è stato interessante scoprire che l'alveare è costantemente mantenuto ad una temperatura di 36-37 gradi grazie alla propoli che ha funzione di isolante nell'alveare oltre che di stucco e grazie a delle api la cui funzione è mangiare e battere le ali per produrre calore in modo da tutelare le larve, che diventeranno le future api.


LA COMUNICAZIONE E LA RETE
L'attento studio delle api ha portato negli anni a nuove scoperte matematiche e tecnologiche nel 2005 è stato teorizzato l'algoritmo delle api dal prof. D.T.Pham, che utilizza una popolazione di agenti (in natura una famiglia di api) per esplorare tutto lo spazio delle possibili soluzioni. Una parte della popolazione (le api esploratrici) cerca a caso in giro effettuando una ricerca globale. Gli agenti di maggior successo (le esploratrici che trovano zone con abbondante disponibilità di polline o nettare) reclutano un numero variabile di agenti inattivi ( api bottinatrici) per cercare in prossimità delle soluzioni più adatte (ricerca locale). I cicli di ricerca globale e locale vengono ripetuti finche non viene scoperta una soluzione accettabile (una zona in piena fioritura), o sono trascorsi un certo numero di iterazioni (in natura il limite delle iterazioni è il tramonto del sole).
Tale algoritmomo  descrive fedelmente quello che fanno le nostre api esploratrici e bottinatrici quando la temperatura, le condizioni metereologiche e la luce del giorno glielo permettono.
Una rete ben organizzata di informazioni, soluzioni, ricerche e aiuto.
Altra sensazionale scoperta attribuibile allo studio delle api è il modello matematico formulato da L.Kleinrock che ha permesso lo sviluppo del Packet Switching (commutazione a pacchetto) e la prima trasmissione internet tra due computer. La nascita di uno strumento oggi quotidiano e essenziale.
Leonard Kleinrock dobbiamo anche la teorizzazione, sempre ispirata dalle api, dei sistemi di calcolo distribuiti GRID, dei sistemi di storage distribuito CLOUD ed infine, anche i computer nomadici.
E' sensazionale come il nomadismo dei computer, cioè la loro capacita’ di essere spostati da un posto ad un altro e riadattarsi alle mutate condizioni ambientali per riprendere a funzionare, come se non fossero stati spostati, riprenda a pieno un aspetto caratteristico e funzionale delle api.
Una rete così organizzata e collegata, uno scambio di informazioni continue, ricerche, aiuti, collaborazione che a pensarla in ambito umano sarebbe un utopia.

 Riporto nel link seguente un esempio attivo di nomadismo nell' apicoltura portato avanti da Giorgio Baracani, 350 alveari, apicoltore nomade da quasi un quarto di secolo


Api e Fiori
Mi propongo nel progetto una particolare attenzione alle tipologie di fiori e piante che verranno inserite. I miei studi sulla questione avranno modo di approfondirsi ancora, intanto per una idea globale riporto alcune specie adatte, con la voglia di garantire la biodiversità fioristica per il nutrimento oltre che per la produzione.
L'idea non vuole rimanere rinchiusa tra volumi in un lotto ma tramite una rete, appunto ispirata alle api, distribuire e ampliare la consapevolezza di una crisi pesante che sconvolgerà anche l'agricoltura se non si interviene


Specie nutritive:

  • Tarassaco
  • Zinnia
  • Calendula
  • Dalia
  • Ginestra
  • Leguminose

Specie mellifere:

  • Acacia (Robinia pseudoacacia L.)
  • Acero campestre (Acer campestre L.)
  • Agrumi (Citrus spp.)
  • Borraggine (Borago officinalis L.)
  • Caprifoglio (Lonicera caprifolium L.)
  • Castagno (Castanea sativa Miller)
  • Colza (Brassica napus L.)
  • Edera (Hedera helix L.)
  • Erba medica (Medicago sativa L.)
  • Erica (Calluna vulgarisL.)
  • Eucalipto (Eucayilptus camaldulensis Dehnh)
  • Facelia (Phacelia tanacetifolia Benth.)
  • Fruttifere (Prunus spp.)
  • Girasole (Helianthus annuus L.)
  • Ginestrino (Lotus cornicolatus L.)
  • Lampone (Rubus idaeus L.)
  • Rosmarino (Rosmarinus officinalis L.)
  • Trifoglio violetto (Trifolium pratense L.)
  • Tarassaco (Taraxacum officianle Weber ex F.H.Wigg.)
  • Rododendro (Rododendrum hirsutum L.)
Fonti: http://www.orsomiele.it/internet-e-algoritmo-delle-api/
wikipedia.it


martedì 18 aprile 2017

EX TEMPORE

Sviluppo della pianta

Sviluppo della pianta inserito nel lotto


Pianta in rapporto con l'intorno

Idee di progetto